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ERNIA DEL DISCO

Ernia del disco

Terapia fisica riabilitativa

Autore

Dr. Cesare Tricerri


Prezzo al publico 25€

OSTEOPATIA

Per essere in buona salute è necessaria l'integrità del nostro sistema di regolazione neurologico, del nostro sistema ormonale, circolatorio e della nostra struttura. 

Lo scopo è quello di favorire le reazioni normali dell'organismo, favorirne cioè la possibilità di autoguarigione. 

Il *trattamento osteopatico* ha un campo di applicazione vastissimo:

E' particolarmente indicato nelle affezioni muscoloscheletriche (ad esempio, cervicalgie, colpo di frusta, dorsalgie, lombalgie, lombosciatalgie, ecc...) e delle articolazioni periferiche (distorsioni, tendiniti, blocchi articolari, disturbi della deglutizione e dolori alla masticazione ecc...), ottimo per il miglioramento della funzionalità viscerale (ad esempio, problemi di gastriti, stipsi, colon irritabile, esofagiti da reflusso, meteorismo intestinale, problemi dell'appendice…), utile anche nei casi di cefalee, disturbi dell'equilibrio, insonnia, stress, ansia, gravidanza, dolori pre e post partum.

E' passato più di un secolo da quando Andrew T.Still definì “osteopatia” la tecnica manuale di terapia che elaborò durante i suoi studi sulle cure del corpo umano. Le sue cure erano basate sulle tecniche manipolative della colonna vertebrale, sui muscoli e le articolazioni. Il dott. Still era convinto che il corpo umano fosse dotato di una propria capacità di autoguarigione e che i disturbi e le malattie derivassero da un'alterazione del corretto assetto della struttura muscolo-tendinea e, di conseguenza, di tutto il corpo nel suo insieme. Tuttavia, viene attribuita a questa disciplina un campo di interventi terapeutici ben più ampi. L'osteopatia si è evoluta da quegli anni, venendo riconosciuta in molti paesi esteri come uno dei più efficaci e completi sistemi terapeutici a disposizione della medicina, per sconfiggere le malattie dell'uomo. Non è solo la sua efficacia clinica a renderla ormai popolare in tutta Europa. L'osteopatia si basa sulla concezione rigorosamente olistica dell' uomo che risponde perfettamente alle esigenze del malato , che desidera essere curato come individuo e non come serie di interventi o peggio di molecole malate. La scienza olistica è un paradigma scientifico che enfatizza lo studio dei sistemi complessi. Considera quindi la persona e non malattia, quindi la ricerca della salute, ricerca della causa e non solo il sintomo, sistemi e non organi, persona ed ambiente, riequilibrare invece che curare e soprattutto stimolare l’autoguarigione. Il potere terapeutico dato dalle tecniche della osteopatia si basa sul concetto della innata capacità di autoguarigione del corpo umano. Concetto già espresso anticamente dai primi medici dell'antica Grecia. L'osteopatia, terapia occidentale, attinge ai pensieri delle antiche medicine orientali, come la Ayuredica e la Medicina tradizionale Cinese, che si propongono di ristabilire nell'organismo malato la corrispondenza e l'armonia tra i ritmi della natura e quelli del singolo organismo che ne è specchio e copia analogica. Quel riconoscimento della ricerca scientifica seria e rigorosa sui meccanismi sui quali agisce la tecnica osteopatica, in particolare la craniosacrale e viscerale, oltre che sui suoi incontestabili risultati clinici, sono esigenze ormai consolidate proprio dalla popolarità e dal successo che essa riscuote quotidianamente. Come dimostra e ripete spesso Upledger, l'osteopatia craniosacrale non è qualcosa che si possa improvvisare: richiede una conoscenza profonda e dettagliata dell'anatomia, della fisiologia e della clinica del sistema nervoso; richiede dedizione e costanza, oltre che tanto tempo nello sviluppare la sofisticata sensibilità palpatoria che ne rende possibile un impiego efficace; richiede un atteggiamento di modestia e di umiltà da parte del terapista che deve essere convinto, in quanto come riporta lo storico Codice Medico Salernitano “ il medico cura, chi guarisce è la natura”. L'intervento osteopatico è globale, è un'insieme di altissimo livello di integrazione costituito dall'essere umano. Col trattamento Craniosacrale, la mobilità intrinseca influisce in tutte le funzioni del corpo e ne è nello stesso tempo influenzata, non si può quindi pensare ad un trattamento craniosacrale che ignori le disfunzioni somatiche o le problematiche psichiche di un paziente, come viceversa non si dovrebbe poter pensare alla terapia di una disfunzione somatica o di un problema psicologico che ignori le disfunzioni del sistema craniosacrale presentate dallo stesso paziente. Still e Upledger hanno dato dei contributi fondamentali alla scienza dell'osteopatia, ma ancor di più mi piace pensare alla meraviglia che pervade i loro studi sulla struttura così sofisticata del corpo umano. Non potrò mai dimenticare la prima volta che percepii con chiarezza il movimento cranico di un mio compagno di corso: fu un'emozione incredibile sentire pulsare tra le mie mani una struttura ossea da sempre considerata una scatola rigida, divenire viva e “pulsante”. Nel paziente affetto da ernia del disco, in qualunque momento del decorso della malattia, possiamo attivarci con alcune tecniche osteopatiche, che suddivido in: 

  1. Tecniche craniali
  2. Tecniche viscerali
  3. Tecniche manipolative strutturali 

TECNICHE CRANIALI

Le tecniche craniali agiscono sul movimento di congruenza tra le ossa del cranio, ristabilendone il normale “meccanismo respiratorio primario”, ossia quella combinazione di parti ossee, legamentose, muscolari, e fasciali che consentono il riequilibrio e l'armonia delle funzioni craniosacrali. Con queste tecniche si agisce in particolare sulla vitalità dell'organismo, qualità fondamentale che permette agli esseri viventi di reagire con efficacia agli eventi di disturbo provenienti dall'ambiente esterno e da quello interno.

TECNICHE VISCERALI

I lavori intrapresi dal dott. Jean-Pierre Barral sugli organi dell'addome, hanno dimostrato che esiste una dinamica precisa: i visceri si muovono in modo specifico sotto l'influenza della pressione diaframmatica. Questa dinamica viscerale può essere modificata (restrizione di mobilità) o scomparire . In questo caso, i sintomi di disordine funzionali di un organo corrispondono ad una dinamica anormale dell'organo. Applicando una tecnica specifica, l'osteopatia permette all'organo di trovare la sua fisiologia naturale ed i disordini legati alla restrizione di mobilità saranno corretti. Esiste da un punto di vista anatomico e funzionale una relazione tra i visceri e la struttura muscolo-scheletrica. Siamo a conoscenza che i visceri e gli organi hanno una mobilità propria e sono in relazione tra loro, grazie a legamenti e pieghe delle membrane di rivestimento. La conseguenza è che una cattiva funzione della struttura (colonna vertebrale), può influenzare uno o più visceri e viceversa. Si possono trovare, in persone che soffrono il mal di schiena, problemi di mobilità del fegato, del colon, del rene o dell'utero. Il trattamento osteopatico mira, con tecniche dirette , attraverso il diaframma e l'addome, a ristabilire una buona mobilità viscerale.

TECNICHE MANIPOLATIVE STRUTTURALI

Possiamo definire la manipolazione o HVLA (high-velocity, low-amplitude) come una tecnica diretta, che utilizza forze ad alta velocità e ridotta ampiezza; chiamata trattamento di mobilizzazione con veloce impulso . Nel glossario osteopatico questo trattamento si definisce Thrust. Per ottenere quindi una tecnica di lavoro efficace e sicura, il terapeuta deve combinare una rapida forza di accelerazione al minimo movimento relativo al solo repere articolare (segmento) da trattare. Il fine di questa formula è quello di portare il segmento articolare entro la barriera restrittiva e non oltre i suoi limiti fisiologici. Durante tale tecnica di miglioramento e/o ripresa del movimento perso a livello dell’articolazione può verificarsi uno schiocco articolare. Ci sono molte teorie che cercano di spiegare come venga prodotto tale suono, compresa la cavitazione (un cambiamento di stato del liquido sinoviale che diventa gassoso) e il fenomeno del vacuum (spazio vuoto). Tuttavia, uno schiocco articolare non ci da la certezza che sia stata mobilizzata l’articolazione giusta, ma solo che un rapido movimento è stato indirizzato ad un’articolazione. Un’assenza di tale suono non denota il fallimento della correzione. A tale proposito, il terapeuta dovrebbe essere molto attento alla qualità e alla quantità palpatoria dell’articolazione in disfunzione mentre approccia il processo correttivo. Nelle ernie discali tutta la colonna vertebrale viene posta in sofferenza, per le restrizioni muscolari che inevitabilmente la malattia stessa genera. Interventi di thrust lontano dalla zona interessata portano giovamento alla colonna, diminuendo le compensazioni generate. La tecnica HLVA è una delle più antiche forme di terapia manuale ed è quella che è stata maggiormente studiata in termini di riscontri clinici. E’ la tecnica che richiede meno tempo.  

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